Abbiamo appena vinto il CRUFTS: io mi sento tra il confuso e il felice. Una situazione disorientante e surreale. Non riesco ancora a decifrare e comprendere i confini e la portata di ciò che è appena successo. E’ un evento unico al mondo, nessuno se lo aspettava perché questo titolo storicamente non esce dall’Inghilterra! In assoluto è la prima volta nella storia che un bulldog nato ed allevato in Italia, consegue questo strepitoso risultato. Così, ancora frastornata, entro in questo piccolo capannone, realizzato all’interno del NEC, dove c’è un veterinario, un tavolo ed un tavolino per la visita. L’atmosfera è singolare; deve essere fatto tutto in segreto. Mi viene chiesto di far muovere il cane, ma dobbiamo andare in una area dove nessuno ci vede. Le porte sono rigorosamente chiuse e nessuno può entrare. Koby fa la sua camminata ed il veterinario applaude e dice “questo sì che è un bulldog”. Torniamo nel capannone ed inizia la visita. Comincia con gli occhi, che risultano perfetti, continua con le rughe che ottengono lo stesso risultato e le narici che meritano un altro plauso. Controlla le orecchie, non solo l’interno ma anche la tessitura. Passa ai piedi; esamina una per una le dita e gli spazi interdigitali, si sofferma moltissimo su questa indagine, che Koby supera brillantemente (non ha mai avuto una ciste interdigitale in vita sua!). Poi controlla le ginocchia, eseguendo quello che in gergo veterinario si chiama “il movimento del cassetto”. Zampa sinistra ok, controlla la zampa destra, dove c’è il brufolo! Appena appoggia la mano sulla coscia per eseguire il movimento del cassetto, lo sente al tatto e si sofferma a guardare la zona leggermente alopecica. Mi chiede “e questo che cos’è?”, io rispondo ” un brufolo!” e lui , con una espressione tutta contrita comincia e toccarlo, spremerlo, grattarlo, sfregarlo, raschiarlo. Ed è qui che l’irrazionalità ha preso il sopravvento, l’impulsività ha dominato la scena e…  gli ho dato uno schiaffetto sulla mano. Si, perché ad ogni grattata, raschiata, sfregata cadevano un po’ di peli (come previsto). In quel momento ho sentito la piena empatia e totale comprensione per il Papa quando ha sbroccato e schiaffeggiato la credente cinese

NON SI FA, NON SI FA, NON SI FA!

Gli ho detto “per piacere non farlo, mi fai cadere altri peli” A questo punto molto stizzito, con una espressione a metà tra la collera e la delusione, ci fa uscire. Inizia un andirivieni di persone, passa circa un quarto d’ora e poi ci richiama: sbattendo la testa dice che con molto rammarico non farà partecipare  Koby al gruppo, perché -e mi mostra una dispensa- tra le problematiche da esclusione c’è anche la dermatite. Io non controbatto, sono in un paese straniero che ha le sue regole: se partecipo in quel paese accetto quelle regole. Sono però profondamente convinta che sia una grande ingiustizia; a Koby mancavano una manciata di peli, caduti durante la notte, è una cosa appena visibile. Ma tant’è. Nel parere formulato per l’esclusione c’è scritto ” una condizione non ottimale del pelo in questo giorno”. Sono le regole del CRUFTS, le regole degli Inglesi.

Ed ora, che facciamo? Boh… torniamo alla nostra postazione, fermiamo le emozioni e cerchiamo di ragionare. Incontro una amica inglese che mi chiede come è andata e le spiego l’accaduto. Tempo tre minuti e lo sa tutto il mondo cominciano ad arrivare messaggi a raffica di amici, curiosi, conoscenti ed anche di sconosciuti. Troppo forte il nostro piccolo e un po’ meschino mondo. Potrebbe sembrare che la giornata sia finita qua ed invece…

to be continued

Fine parte quarta

16 Marzo 2020