MONORCHIDISMO e CRIPTORCHIDISMO

MONORCHIDISMO e CRIPTORCHIDISMO

Il termine criptorchidismo indica l’assenza di uno o entrambi i testicoli per mancata discesa nella loggia scrotale, questi sono comunque presenti in altra sede. Al contrario, la patologia indicata con il termine monorchidismo indica l’assenza assoluta di un testicolo. I testicoli sono organi pari posizionati nello scroto, deputati alla sintesi di ormoni sessuali quali androgeni ed estrogeni; la loro funzione è controllata dalle gonadotropine LH ed FSH, a loro volta prodotte dall’ipofisi. Entrambi i testicoli devono essere nello scroto ad otto settimane d’età, ma non è possibile emettere una diagnosi definitiva prima che il cucciolo abbia compiuto i sei mesi di vita. L’assenza di uno od entrambi i testicoli nella loro sede, già dal decimo giorno o poco oltre dalla nascita del cucciolo, si definisce criptorchidismo. La trasmissione ereditaria del criptorchidismo è sospettata da tempo, deriva dall’osservazione che il difetto si manifesta più frequentemente in certe razze piuttosto che in altre, inoltre la sua incidenza aumenta in alcune linee di allevamento con percentuale di consanguineità particolarmente elevata. Il meccanismo ereditario è ricondotto ad un singolo gene autosomico recessivo legato al sesso, tuttavia questa teoria non spiegherebbe, ad esempio, come il difetto possa manifestarsi in alternanza per il testicolo destro o sinistro, così l’ereditarietà sembrerebbe coinvolgere almeno due geni. Il padre del soggetto criptorchide è sicuramente portatore del difetto, la madre ed i parenti in linea diretta sono potenziali portatori. L’eliminazione dalla riproduzione del soggetto colpito dalla patologia non da garanzie di eliminare il difetto nella progenie: tuttavia se fosse possibile eliminare dalla riproduzione tutti i parenti, ovviamente si dovrebbe ridurre l’incidenza del problema. Il criptorchidismo è abbastanza comune nel cane ed è stato riscontrato in almeno 68 razze; l’incidenza media è di circa il 10%, maggiore in soggetti di razza pura, più alta con una percentuale del 2,7% in cani di piccola taglia rispetto a quelli di grande taglia. La diagnosi è semplice: attraverso la palpazione si osserva l’assenza di uno o entrambi i testicoli. Dal punto di vista anatomico è importante ricordare che la discesa nello scroto di un testicolo si divide in tre fasi: intra-addominale, intra-inguinale ed extra-inguinale. La presenza in addome del testicolo non può ovviamente essere diagnosticata mediante palpazione, talvolta è fatta diagnosi mediante ecografia; la semplice palpazione può invece evidenziarne la presenza del testicolo sottocute. A circa due mesi di età, se alla palapazione mancano uno od entrambi i testicoli, si puo’ cominciare una terapia farmacologica a base di gonadotropine che in alcuni casi produce buoni esiti. In caso di esito negativo si può valutare il riposizionamento chirurgico del testicolo rienuto. I risultati sono migliori se l’intervento viene effettuato entro i quattro mesi d’età. E’ comunque saggio rimuovere il testicolo ritenuto, poichè la sua permanenza in addome può aumentare la possibilita’ di contrarre tumore. Il criptorchidismo, sia esso monolterale o bilaterale, è presente in quasi tutte le linee di sangue, anche se è un carattere recessivo ed e’ difficilissimo da debellare dall’allevamento, soprattutto nelle strutture professionali che utilizzano stalloni esterni alla propria linea. La correttezza dell’allevatore sta nel non cedere il cucciolo fino a che non siano scesi entrambi i testicoli, o avvisare della mancanza di uno od entambi, questo in considerazione del fatto che la diagnosi definitiva di criptorchidismo si puo’ fare solo a sei mesi d’età. Rimane certo il fatto che se i testicoli non dovessero scendere il costo dl cucciolo deve subire una variazione. Varie le terapie a nostra disposizione nel tentativo di riportare il testicolo in sede, come il riposizionamento chirurgico del testicolo mediante ancoraggio o trattamenti farmacologici ormonali.
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