DISPLASIA DELL'ANCA
Per affrontare un tema come quello della displasia dell’anca nel bulldog inglese occorre fare un discorso “razza specifico”.
E’ stata condotta, presso l’Università degli Studi di Parma (Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie), grazie al Prof. Stefano Zanichelli ed al suo staff, una ricerca molto dettagliata, ed estremamente aggiornata, su questa patologia dietro sollecitazione degli allevatori Orsi, dell’ Allevamento “I bull degli Orsi”.
I risultati di questa ricerca, condotta su un alto numero di bulldog di tutte le età, hanno decretato una unica certezza: il bulldog inglese è una delle razze maggiormente colpita da questa patologia ma nonostante questo, nella stragrande maggioranza dei casi, non presentano quasi mai i segni clinici riferibili alla patologia. Questo significa che anche un bulldog con una grave forma di displasia dell’anca bilaterale non zoppica.
Si sono ricercate le motivazioni del perche’ articolazioni coxofemorali paradossali, che in un qualsiasi altro cane ne determinerebbero la paralisi, nel bulldog inglese non generano neanche alcun accenno di zoppia. Le risposte a questi quesiti sembrano volgere in queste direzioni:
1) il bulldog inglese ha una conformazione fisica tale da scaricare la maggior parte del proprio peso sull’anteriore, allegerendo molto il posteriore (lo standard di razza infatti vuole un anteriore ampio e potente ed un posteriore piu’ alto e leggero);
2) la camminata tipica del bulldog è caratterizzata, sul posteriore, da piccoli passi “strisciati”. Questo fa si che nel movimento, diversamente dalle altre razze,il bulldog solleciti poco l’articolazione dell’anca, in quanto il posteriore si solleva poco dal terreno (striscia appunto);
3) Il bulldog è tendenzialmente un cane prigo; anche l’attitudine allo scarso movimento fa si che non si solleciti troppo l’articolazione;
4) infine sembra che i capi articolari nel bulldog siano tendenzialmente piu’ “staccati” rispetto alle altre razze e questo inibisce il processo di formazione di artrosi che genera dolorabilità.
Proprio per il fatto che la quasi totalità dei bulldog è displasico e per l’altrettanta assenza di zoppie riferibili a questa patologia, l’ENCI, nella riproduzione selezionata, non chiede alcuna limitazione nell’accoppiamento di bulldog con qualsivoglia grado di displasia. E’ richiesta solamente una indagine conoscitiva per potere approfondire le conoscenze sulla razza.
Conclusioni: nel bulldog inglese la displasia dell’anca, pur quasi sempre presente, non rappresenta una limitazione perchè non produce disturbi sulla motricita’. La frase conclusiva d’obbligo è quella del Professore che ha condotto la ricerca e che, osservando le radiografie di taluni pazienti, all’inizio non si spiegava come potessero non solo correre senza problemi, ma addirittura mantenere la stazione: IL BULLDOG E’ UN MOSTRO PERFETTO!
Università degli Studi di Parma (Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie)
Dott. Stefano Zanichelli
http://www.dipveterinaria.unipr.it
http://www.unipr.it/dipartimento/smv
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